040316 - GenovaCresce

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L'incontro fa parte del ciclo "CULTURA" organizzata dal Dipartimento Cultura del team GenovaCresce.

FOIBE e l'esodo Giuliano Dalmata

Venerdi 04 Marzo2016 - ore 17.30
presso la storica sede del Circolo Bocciofila Lido - Via Gobetti 8b

Relatori: Carlo Eva e Alberto Rosselli

 
Il  Giorno del Ricordo istituito con legge dello Stato italiano nel 2004,  ad opera del Governo Berlusconi, dopo sessanta anni di assordante  silenzio ha portato a dignità storica i drammatici eventi che portarono  alla tragedia delle foibe in Istria e nel Carso ed all’esodo dei   Fiumani e Giuliano-Dalmati dalle loro terre.
Può anche apparire sintomatico che il tema delle foibe e dell’esodo sia  tornato di attualità dopo le pulizie etniche che si sono riprodotte  nella ex-Iugoslavia al momento della dissoluzione della Federazione  delle Repubbliche Socialiste degli Slavi del Sud, fondata dai diversi  partiti comunisti iugoslavi, unificati sotto la guida del maresciallo  Tito.
Quando si parla della tragedia delle Foibe non ci si riferisce  esclusivamente alle persone gettate, uccise in vario modo o ancora vive,  nelle cavità carsiche diffuse nell’Istria ma a tutte le esecuzioni e  sparizioni di persone avvenute dal settembre 1943 fino ad oltre il  maggio-giugno 1945, ad opera delle formazioni partigiane iugoslave o  della polizia segreta (OZNA), che accompagnava e controllava l’intero  movimento «di liberazione» iugoslavo (AVNOJ).
Allo stesso fenomeno “Foibe” si possono  ascrivere le migliaia di  deportati civili di nazionalità italiana dai territori considerati e di  militari italiani appartenenti a reparti della RSI ivi dislocati, ma  anche a reparti partigiani italiani o al Corpo di Liberazione Nazionale  del Sud, catturati negli stessi territori alla fine delle ostilità  (aprile-maggio 1945), che risultarono ufficialmente scomparsi dopo la  cattura. Va sottolineato che l’italianità fu perseguitata anche negli  anni successivi alla fine della guerra e si protrasse nel dopoguerra con  incarcerazioni, deportazioni e privazioni della libertà.
Le “Foibe” rappresentano a tutti gli effetti un genocidio perpetrato  dagli slavi nei confronti della popolazione dell’Istria, a stragrande  maggioranza italiana,  con lo scopo primario di eliminare qualsiasi  traccia di italianità da quelle terre che Tito voleva annettersi,  passando dalla lotta armata contro gli invasori stranieri e i nemici  interni, alla costruzione del nuovo stato comunista a partito unico che  alla fine della seconda guerra mondiale sostituì il defunto Regno di  Iugoslavia
La relazione cercherà di dare una risposta alla cause che portarono a  questo genocidio dando così una chiave di lettura anche per la  comprensione dell’esodo della popolazione italiana dalla ex-Venezia  Giulia, nonché delle ragioni che portarono lo Stato italiano ad ergere  una cortina di silenzio su fatti che coinvolsero 350.000 italiani esuli  in patria. Il silenzio ha anche coperto il modo in cui quegli esuli, i  cui beni servirono a pagare il 70% dei danni di guerra alla Yugoslavia,  furono trattati al loro arrivo in Patria.

Moderatore: Fabrizio Graffione

Saluti: Fabio Orengo e Corrado Pecchia

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